Lo sapevi che #3
Una delle curiosità più peculiari che riguardano il portico di San Luca è che la sua costruzione fu resa possibile grazie a una lunga lista di finanziatori i cui nomi sono tuttora visibili sotto le arcate del portico. Un aspetto che caratterizza questa serie di donazioni è la diversità delle classi sociali che contribuirono finanziamento comune. Chi poteva permetterselo infatti donava per lunghi tratti di arcate e, all'estremo opposto, chi aveva risorse limitate partecipava in gruppo contribuendo alla costruzione di un singolo arco. Naturalmente coloro che elargivano somme significative al progetto erano aristocratici, in particolare le famiglie senatorie e le autorità, i commercianti, le compagnie religiose, le compagnie delle arti e mestieri. All'interno di quest'ultima categoria di donatori si possono distinguere tre gruppi: gli artisti (Accademia Filarmonica, Accademia Clementina,Comici del Teatro Malvezzi, Comici del Teatro Formagliari), gli studenti (vicentini, tedeschi e quelli ospitati nei collegi dei Poeti, Ungarico e di San Francesco Saverio) e i salariati, ovvero i contadini e domestici delle famiglie nobili (Università dei Servitori).
Un'altra particolarità che caratterizza questo progetto è che i partecipanti venivano definiti "compradroni" dell'arco e del portico in quanto, pur pagando parti di edificio e quindi divenendone proprietari, questo rimane "privato ad uso pubblico".
E così ossiamo ben dire che il crowdfunding è nel DNA stesso del nostro amato portico!
Cosa aspettate a diventare novelli restauratori del portico di San Luca ed entrare nella storia? Donare é semplicissimo, basta cliccare qui.
Fonte: Cleri Alessandra, Guida al Portico di San Luca, dal Meloncello al Santuario. Editrice Compositori. Bologna, 2008.
Immagine tratta dall'archivio Antonio Brighetti, Museo della Beata Vergine di San Luca, Bologna.